venerdì 26 ottobre 2007

Tragica contabilità

Durata del regime nazista (1932/1945): 13 anni
Durata del regime comunista (1917/1991): 74 anni
Morti a causa del regime nazista (che fu poi una forma meno ipocrita di liberismo selvaggio, ideologia tutt’oggi imperversante): circa 50 milioni tra deportati nei lager, soldati di tutte le nazioni coinvolte nel conflitto, morti civili a causa del conflitto, morti per le inevitabili “rese di conti” durante e dopo la guerra, partigiani, persone decedute a causa di persecuzioni, arresti, torture, carcerazioni, ecc. operate dai nazisti (e trascuriamo i morti imputabili agli altri fascismi, ossia ai vari Mussolini, Franco, Pavelic, Tiso, Laval, dittatori e dittatorelli latinoamericani, colonnelli greci, a suo tempo lo stesso Saddam e simile feccia)
Orbene, se dividiamo 50 milioni per 13 anni fa circa 3,5 milioni di morti /anno, il che significa che, per ottenere una simile media annuale, i comunisti avrebbero dovuto far fuori circa 285 milioni di persone. Aggiungiamo pure i morti imputabili ad altri sistemi comunisti: castrismo, maoismo, titoismo, Kmer rossi e simile altra feccia; siamo comunque ben lontani dalla cifra sopra riportata (anche prendendo per buoni i 100 milioni sventolati dalla propaganda berlusconista).
Secondo quanto dimostra l’arido linguaggio dei numeri, i regimi nati, sostenuti, foraggiati, armati grazie ai capitalismi di tutte le risme, nazionali o transnazionali o sopranazionali o multinazionali, battono di gran lunga, in fatto di morti ammazzati e sul piano strettamente numerico, i regimi nati da un ideale destinato fatalmente a non realizzarsi perché non tiene conto dell’umana natura.
Si potrebbe dunque concludere che i capitalisti sono “più cattivi” dei comunisti?... Mah, meglio lasciare ai posteri l’ardua sentenza, perché troppe ferite sanguinano ancora e sanguineranno per chissà quanto; oltretutto, a questo punto, usciamo dal campo aritmetico ed entriamo in quello morale.

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