domenica 26 ottobre 2008

Che l'inse!

LUI si crogiola credendosi blindato dalla SUA (nel senso DI SUA PROPRIETA') maggioranza ma ignora la storia, la quale c'insegna che sovente i grandi rivolgimenti - nel bene e nel male - sono stati preparati da minoranze infime ma decise e che altrettanto sovente basta un frullo d'ala per innescare una valanga che tutto travolge.
A volte basta gridare "Che l'inse!"
Doveroso chiarimento: il riferimento a Balilla non significa che chi scrive sia filofascista, anzi.
P. S. Citazione di Ludovico Ariosto
Chi troppo in alto sal cade sovente
Precipitevolissimevolmente

giovedì 23 ottobre 2008

Ingiurie e affini

Un certo tipo d'ingiurie, soprattutto se lanciate non in un momento di collera ma con intento gratuitamente provocatorio, non colpiscono il destinatario ma dimostrano il livello intellettuale e culturale del mittente.

mercoledì 22 ottobre 2008

Citando Calamandrei

"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione ma la vuole violare in sostanza.
Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito?
Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali.
C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle.
Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private.
Non tutte le scuole private, le scuole del suo partito, di quel partito. E allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private, cure di denaro e di privilegi.
Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori, si dice, di quelle di Stato.
E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli, invece che alle scuole pubbliche, alle scuole private. A “quelle” scuole private.
Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio.
Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.
Il partito dominante - non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito - manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.
Attenzione, questa è la ricetta.
Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina.
L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato.
Lasciare che vadano in malora.
Impoverire i loro bilanci.
Ignorare i loro bisogni.
Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private.
Non controllarne la serietà.
Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare.
Lasciare che gli esami siano burlette.
Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto: dare alle scuole private denaro pubblico."
Dal discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950

martedì 14 ottobre 2008

A proposito dell'opposizione Travaglio scrive

I suoi rappresentanti che vanno tutte le sere a infestare i programmi televisivi avrebbero potuto alzarsi e dire: "signori, noi con questa gente non vogliamo nemmeno più farci vedere nello stesso salotto televisivo, perché qualcuno potrebbe scambiarci gli uni con gli altri.