domenica 24 agosto 2008

Liberali d'antan

Sempre più politicanti (tranne alcuni patetici veterocomunisti) non perdono occasione per dichiararsi liberali, sicché, a dichiararsi liberale, si rischia di suscitare l’immancabile commento “e vabbé, capirai la novità”.
Per questo, quando ripenso ai "pochi ma buoni" liberali d'un tempo - come i vari Malagodi, Bozzi, Merzagora, Martino (padre), La Malfa (padre), eccetera - non posso non ricordarli con un'ammirazione profonda ancorché temperata dal mio ritenere portatrice di guai la troppa e troppo diffusa ammirazione verso un politico, che in fondo è sempre un uomo come me, anche lui con i suoi difetti.
Oggigiorno il posto dei summenzionati galantuomini è stato in larga parte usurpato da sedicenti “liberali” i quali considerano “comunista” chiunque non sviolini il loro beneamato "Capataz".
Mi consolo pensando che in fondo è democrazia anche questa: è democrazia che tutti possano esprimere la propria opinione, ivi compresi faziosi e mentecatti, ribaldi e sicofanti.

Nessun commento: